Manifesto per la difesa del Dinghy [12’] ONE-DESIGN progetto
G.Cockshott 1913
costruito tradizionalmente
PREMESSE:
1. L’immagine
del Dinghy
le
barche in legno che danno immagine con la loro storia e la loro tradizione alle
barche recenti in vetroresina, se non fossero esistite quelle queste non ci
sarebbero o ci sarebbero in numero molto minore. Senza quell' aura di antico e, se
si vuole, di snob e ed esclusivo che
emana dal dinghy in legno,
2 Il
test di Lamboley (o del pendolo) é utilizzato solo dal ‘Soling’
(Classe ex Olimpica) e dal ‘Finn’ (Classe Olimpica), classi ad elevata valenza
internazionale. In Italia esiste un solo Stazzatore FIV che opera con questo
test ed in pratica è una sola Classe che ne fa
uso per Regolamento: il Finn olimpico.
3. I
timonieri vincenti, da sempre, tendono a usare le
barche ritenute migliori sul mercato e non sbagliano mai la scelta. Nella Ranking List 2007 della Classe il primo che usa
una barca tradizionale di legno, presumibilmente con armo in lega leggera, é al
29° posto.
Se ne deduce che le barche costruite in
legno massello con metodo tradizionale non sono certo le più competitive,
perché, se lo fossero, verrebbero subito scelte da chi
occupa regolarmente i primi posti delle classifiche.
4. I
Dinghy
5. Nessuna
spinta secessionista é minimamente auspicabile
all’interno dell'AICD, perché
l'esistenza di due classi dinghy
L’evoluzione darwiniana,
che da tempo è in corso nelle costruzioni di dinghy
12' in vetroresina, forse non può essere arrestata, ma non può e non deve
investire anche le barche costruite tradizionalmente in legno massello.
Un Regolamento di Stazza che impone il test di Lamboley a tutti i tipi di dinghy favorisce una totale ed irreversibile ibridazione, senza che ne consegua una maggiore competitività reale per quelli strettamente rispettosi della tradizione .
PROPOSTE:
1. I
dinghy di costruzione tradizionale sono contraddistinti da un proprio simbolo
sulla vela [12'] e da un’ Appendice
di identificazione annessa al Certificato di stazza e parte integrante di
questo, a seguito di accurato controllo a cura di un apposito organismo interno
dell’AICD.
Il Certificato di Stazza AICD viene rilasciato ai loro proprietari in esenzione dal test di Lamboley.
2. Dovrà
esistere un Calendario delle Regate e dei Raduni non competitivi riservato ai
dinghy Tradizionali, rigorosamente solo quelli che rispettano fedelmente le regole di costruzione del legno
massello, con fissati correttamente tutti i chiodi a ribattere, con antenne
interamente in legno, timone e vela, secondo i disegni di G.Cockshott,
a volta distinti in Repliche, d'Epoca e Storici a seconda dell'età risultante dai documenti ufficiali.
Il calendario
dell’attività sarà concertato con le altre Associazioni di Classe
all’estero.
3. I
dinghy tradizionali possono partecipare a qualsiasi regata del Calendario AICD
nazionale (come già avviene ora), ma non è concesso di
mutare il padiglione d'alberatura con altro di lega leggera o alleggerire al
massimo il timone e saranno loro proibiti tutti quegli ammodernamenti non
previsti dall’Appendice al Certificato di Stazza sopra menzionata.
4. Gli
altri dinghy di vario genere, identificabili come Open, cioè quelli costruiti da progetti
modificati o non in legno massello o in vetroresina, devono avere un
Regolamento di Stazza e disegni costruttivi loro propri, nettamente separati da
quelli per le costruzioni in legno tradizionale, contenenti tutte le permissioni
del caso e, semmai, con obbligo di test di
Lamboley a garanzia che questi tipi di barche siano il più simili possibile per
tutto quanto riguarda le prestazioni in regata.
A loro sarà preclusa la partecipazione alle manifestazioni del Calendario dei dinghy tradizionali.
5. I
Proprietari di dinghy tradizionali [12'] costruiti in legno massello
e rispettosi del progetto originale formano un gruppo distinto all'interno
dell'Associazione dei Proprietari della Classe AICD, che si impegna a coniugare l’attività sportiva con il mantenimento della
tradizione, la cultura e la storia della barca.
Essi concorrono a far parte di una
classe di barche strutturata internazionalmente. All'interno dell'Associazione
Proprietari della Classe Dinghy 12' avremo due tipologie di Soci, distinti
sulla base della barca che posseggono, a parità di
diritti e di doveri.
I propietari di Dinghy 12' Tradizionali avranno una persona di riferimento nell'organico dell'AICD, cui affidare ufficialmente i seguenti incarichi :
a) Gestione di un Archivio/DataBase di tutti i Proprietari di dinghy in legno massello, costruiti tradizionalmente, censiti in
Italia
b) Coordinamento del Calendario delle Regate particolari e
dei Raduni, in armonia col Calendario generale AICD
c) Direzione di un apposito staff
interno per il controllo dei dinghy sulla cui vela i Soci richiedono di esporre
il simbolo [12’]
d) Organizzazione della Comunicazione con i Proprietari,
mantenendo contatti anche di contenuto non agonistico, per la salvaguardia della memoria storica del dinghy 12'
e) Acquisizione di nuovi soci AICD promuovendo il recupero e restauro
di scafi in disarmo o non in attività
f) e quant' altro si ritiene necessario, da decidersi nel corso di
periodiche riunioni tra i Proprietari di dinghy tradizionali
Qualunque nome gli si dia,
Incaricato, Delegato, Rappresentante, Responsabile é nominato dal Segretario -
su proposta dei Proprietari dei Dinghy tradizionali - deve avere l’approvazione
dell'Assemblea e del Direttivo, con cui collabora, ma di cui non farà parte.
Questa persona va ad occupare un posto già
esistito nell’AICD e che storicamente fu occupato dai Sigg:
Pasquali, Alati, DeMarte, De Negri, Ferri, che,
purtroppo, non ebbero mai una qualsiasi mansione operativa all’interno
dell’Associazione.
6. E’
proposta infine l’abolizione della parola ‘Classico’ applicata ai dinghy
costruiti in legno massello, perché seppure apparentemente gradita a tutti, si
è dimostrata in pratica fonte di equivoco. Il termine ‘Tradizionale’
é forse meno prezioso, ma identifica meglio il Dinghy
Documento
apposito nel Certificato di Stazza e simbolo sulla
vela faranno il resto.